Il restauro, soprattutto degli arredi, è un’arte che via via sta scomparendo, irrimediabilmente, in particolare quando si tratta di restauro conservativo, senza alterare, con artifici, l’anima stessa dell’arredo. Questo è un restauro eseguito dall’esperto antiquario e grande restauratore, Vittorio Cuoccio con laboratorio a Milano che fu per me un Maestro nel farmi comprendere le infinite sfumature di questa arte poco conosciuta.
Ma cominciamo dall’inizio di questa storia, nata dall’esigenza di un privato di riportare in auge un suo arredo notevole, iniziamo quindi dalla schedatura vera e propria. Le foto seguiranno dopo.
La scheda:
Scrivania da centro costruita in legno di abete e impiallacciata in bois de rose, bois de violette, palissandro, bosso, ebano e avorio.
Il piano, a vassoio con solo le due estremità a bordo rilevato, è impreziosito da tre grandi riserve, quella centrale, di forma sferica, ha al centro un rosone in avorio rappresentante figure di genere, le due laterali, rettangolari, presentano tralci in pastiglia policroma intarsiati a toppo nel bosso. Il piano, dal bordo arrotondato e impiallacciato a spina di pesce, è esaltato da una fascia perimetrale nella quale sono presenti sei medaglioni in avorio, tralci naturalistici in pastiglia e filettature in ebano e palissandro.
Sul fronte della fascia sottopiano sono contenuti il cassetto centrale e quattro cassettini laterali, al suo interno e sopra il cassetto centrale è presente una tavoletta estraibile. I cassetti hanno le bocchette delle serrature del tipo “a filo”, il fondo e le sponde sono in noce.
Sul retro corrisponde lo stesso motivo prospettico di finti cassetti evidenziato da filettature in varie essenze.
I fianchi, dritti, sono intarsiati con un rosone centrale e una piccola mezzaluna a guisa di minuta mantovana ne spezza l’andamento.
Sia la fascia che le gambe presentano un intarsio naturalistico in pastiglia dipinta a forte impatto cromatico e altri piccoli intarsi a motivi geometrici in ebano e bosso.
Il mobile poggia su gambe tronco-piramidali con piedi a puntale in bronzo dorato.
Lo stile:
Ed è proprio alla Sicilia che guarda questo mobile: la costruzione in legno d’abete; la predilezione per il palissandro nelle sue diverse varietà dal bois de violette al bois de rose; gli intarsi, non solo geometrici in bosso e in ebano, ma con il gusto della pastiglia, in questo caso policroma, retaggio del mobile dipinto in voga pochi anni prima dove il colore arancio acceso dei petali dei fiori vuole probabilmente ricordare un altro elemento della tradizione siciliana: il corallo; il motivo del semicerchio presente nei fianchi. Tutti questi elementi sono gli stilemi che caratterizzano il mobile siciliano della fine del ‘700.
Provenienza: Sicilia, probabilmente Palermo o Trapani
Epoca: ultimo quarto XVIII secolo
Collezione privata
Il restauro in dodici scatti:
Estremamente delicati sono stati gli interventi di restauro: si è provveduto inizialmente ad inserire alcune filzette di legno a riempimento delle fessure formatesi negli interni,
in un secondo tempo sono state scollate e ripulite dalla vecchia colla tutte le parti di lastronatura che si stavano staccando
e, dove c’era qualche piccola parte mancante, sono stati eseguiti minuti interventi di sostituzione utilizzando rigorosamente le stesse essenze,
procedendo successivamente alla stuccatura e all’incollaggio a caldo delle parti con colla animale
e poi pressandole con morsetti di differenti misure
Tolta tutta l’eccedenza di colla e mimetizzando i piccoli pezzi sostituiti, si è quindi passati alla lucidatura a tampone con gommalacca naturale
e alla rifinitura finale con cera purissima.
Il mobile a questo punto è perfetto: “il paradosso di un buon restauratore è che non si deve mai notare il suo intervento” (Vittorio Cuoccio)
La scrivania adesso è pronta per essere riconsegnata al suo proprietario nella sua magnifica integrità.
Restauro: Vittorio Cuoccio
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