Giorgio Lo Cascio (1943) in arte Gloc fa l’architetto di professione, pittore e fotografo per passione.
La commistione tra queste tre attività è di per se una miscela esplosiva e rende Lo Cascio un interessante personaggio dotato di una visione scanzonata a volte, onirica altre volte, del mondo che ci circonda.
Nelle sue foto si percepisce la forte influenza dei pittori e delle nuove correnti che hanno attraversato il ‘900, da Dalì, a De Chirico e Magritte.
Con lui si entra prepotentemente nel “divisionismo digitale”, ogni immagine infatti è formata da un caleidoscopio di foto che rappresentano dettagli, architetture, particolari, palazzi, monumenti e simboli.
Per Lo Cascio la foto rappresenta l’immagine del reale e il processo di elaborazione digitale dà luogo alla rappresentazione di una realtà virtuale nella quale l’immaginario e il reale giocano le loro parti con l’intento di creare nuove atmosfere e suggestioni in un linguaggio che si esprime attraverso una diversa percezione dell’azione creativa; intervenire sull’aggregazione, sul colore, sulla trasparenza e su ogni altra caratteristica di questi punti significa alterare la realtà e dare spazio a una nuova e illimitata possibilità espressiva.
Le foto di Lo Cascio non si limitano a creare queste immagini fortemente a colori e divisioniste, la sua serie “Astratta” si presenta con dei bianchi e neri superbi, dove la figura astratta è solo una scusa per suggerire ali di gabbiano, voli di uccelli, forme immaginarie.
©Giusy Baffi 2019 (pubblicato su www.artevitae.it – 16 luglio 2016)
© Le foto sono state reperite, a titolo esplicativo, in rete e sono soggette a copyright di ©Giorgio Lo Cascio. L’uso delle immagini è esclusivamente a scopo divulgativo. L’intento di questo blog è solo didattico e informativo.
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