TRIBUTE TO LANZAROTE
Amo Lanzarote, l’isola più selvaggia delle Canarie, è il mio luogo del cuore. E’ un’isola aspra, sferzata dagli Alisei, più raramente dal Calima, il vento caldo e sabbioso del Sahara.
Una terra lavica, fertile, dai colori mutevoli che variano, a seconda della luce, dal viola al nero passando per tutte le tonalità dell’ocra, del rosso, del magenta. Un paesaggio lunare con i suoi 360 vulcani dai grandi crateri dove lo scorrere impetuoso della lava, frenato dall’oceano, si muta in lunghe spiagge dorate o in alte rocce a picco.
E poi l’immensità dell’Atlantico, una distesa blu senza fine dal respiro profondo, a volte mite mentre lambisce dolcemente le lunghe coste, a volte rabbioso quando si infila nelle caverne erose dalle onde e dai venti per poi sbalzare fuori improvvisamente esibendosi con enormi spruzzi pirotecnici.
I love Lanzarote, the wildest island in the Canary Islands, it is my heartland. It is a rugged island, lashed by the Trade Winds, more rarely by the Calima, the hot, sandy wind from the Sahara.
A lava land, fertile, with changing colors from purple to black through all shades of ochre, red, magenta. A lunar landscape with its 360 volcanoes with large craters where the rushing flow of lava, held back by the ocean, changes into long golden beaches or high sheer rocks.
And then the immensity of the Atlantic, an endless blue expanse with a deep breath, sometimes mild as it gently laps the long shores, sometimes raging as it slips into caves eroded by waves and winds and then suddenly jumps out performing with huge pyrotechnic waves.